Una lezione contro il bullismo
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Il tenente Mascolo Marco, coadiuvato dagli appuntati
Di Stasio Elsi e D’Alessandro Andrea, ci
ha illustrato l’identikit del bullo, ci ha spiegato il perché del suo
comportamento e come difendersi da lui.
L’idea di chiedere informazioni ai Carabinieri è scaturita
in noi dalla lettura del libro di Jerry Spinelli “ Quarta elementare” , dal
commento di alcuni articoli tratti dal giornalino Popotus e da alcuni brani
tratti da libri di narrativa e dalla visione del video realizzato da Paola Cortellesi sul bullismo e , dal momento
che nella nostra classe c’è un compagno che ha il papà che esercita la
professione di Carabiniere, ne abbiamo approfittato subito e il papà ha esteso
la richiesta al suo Tenente.
Abbiamo posto loro delle domande del tipo:
· Perché si diventa bulli e gregari di essi?
· Perché vengono presi di mira i ragazzi più deboli?
· Perché i bulli stanno sempre in gruppo?
· I loro compagni cosa fanno?
· Qual è il ruolo dei genitori?
· Cosa si intende per cyberbullismo e come lo si
combatte?
· Cosa può succedere alla vittima se racconta tutto ad
un adulto ?
· Che cosa può fare una vittima per liberarsi da un
bullo?
I Carabinieri ci hanno detto che il bullismo è una
delle piaghe della nostra società sempre più diffuso tra i giovani adolescenti,
ma anche tra i bambini della scuola elementare. Un ragazzo diventa bullo quando
si sente incompreso, fuori posto e per far vedere che è più “ forte ”cerca di
prevalere sugli altri con violenze fisiche o verbali, picchiando i ragazzi più
“deboli ”, che non sono come lui , che hanno problemi fisici o che stanno male
e lo fa per attirare l’attenzione su di sé. Ci hanno fatto capire la differenza
tra bullismo diretto, bullismo verbale e quello indiretto-psicologico. Ci hanno anche spiegato che la causa che
contribuisce a determinare questo fenomeno è da ricercarsi non solo nella
personalità dei bulli , ma anche nei modelli familiari e nel modo di vivere
oggi poiché i giovani sono sempre più arrabbiati, aggressivi, lasciati soli, ma
anche emozionalmente fragili e bisognosi di protezione, che
da grandi diventeranno ancora più cattivi e se non vengono aiutati diventeranno
dei potenziali delinquenti. Attorno al bullo e alla vittima c’è il gruppo dei pari, ci sono i gregari e compagni con ruoli
differenti e significativi : c’è l’aiutante
che fa ciò che il bullo dice, c’è il sostenitore
che lo incoraggia ridendo, incitandolo o semplicemente stando a guardare, l’esterno che non prende posizione e
il difensore della vittima. Ridere,
scherzare, stuzzicare o istigare il bullo affinché passi all’azione, senza coinvolgersi
direttamente, ma godendo dello spettacolo, senza rischiare e senza sporcarsi le
mani è una posizione attiva e
altrettanto problematica di quella del bullo. I prepotenti sono sempre
esistiti, le manifestazioni di aggressività e sopraffazione sono componenti con
cui la scuola ha sempre dovuto confrontarsi. Che cosa è cambiato allora dal
tempo del terribile Franti del libro Cuore o dalla sofferenza inferta a Renzo e
Lucia dei Promessi Sposi al tempo del bullo moderno? Forse nulla!
Le vittime vivono situazioni di grande disagio, di
paura, di sofferenza e sono in una posizione di impotenza, non osano dire nulla
e non si confidano neppure con i genitori. Invece bisogna parlare con i
genitori, con gli insegnanti, con adulti di fiducia, con altri compagni di
classe.
Il tenente ci ha fatto capire anche che gli adulti non
devono rivolgersi ai ragazzi bulli partendo da questa “ etichetta”, ma devono
aiutare il ragazzo a capire come è arrivato ad assumere questa falsa identità e
che non si condanna lui come persona , ma il suo comportamento.
Il bullismo si combatte dicendo quello che succede ai
genitori o ad altri adulti e non si deve avere paura di farlo.
IL cyberbullismo è più pericoloso del bullismo perché
basta che una semplice foto postata su facebook venga vista da gente sparsa per
il mondo , la ragazza/o fotografata può essere presa di mira e derisa dalle persone che sono sui social
network. Cellulari, computer, palmari i-phone, gps e giocattoli elettronici son
tutti strumenti che fanno parte della nuove tecnologie e vengono usati anche da
bambini e adolescenti che risultano essere i più vulnerabili al loro influsso e
maggiormente esposti agli stimoli negativi.. Il cyberbullismo avviene
attraverso i dispositivi di comunicazione come posta elettronica,
messaggistica, blog, messaggi di testi , sms, mms e l’uso dei siti web e tali
strumenti facilitano la possibilità di diffondere messaggi, informazioni o video con l’intenzione
di umiliare la dignità delle altre persone e con l’obiettivo principale di
molestare , danneggiare, svalutare e disprezzare un individuo.
Mentre nel bullismo le persone una volta rientrate a
casa loro sono al sicuro poiché la loro casa li protegge, nel cyberbullismo i
bulli possono entrare nelle case delle vittime
materializzandosi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con
messaggi, immagini, video che possono vedere tutti e senza il consenso dei malcapitati.
Il potere risiede proprio nella capacità di riuscire a molestare gli altri
assicurandosi del proprio anonimato e questo diminuisce il senso di
responsabilità da parte del cyberbullo.
I Carabinieri ci
hanno esposto il fenomeno in modo molto chiaro e, dopo aver risposto in
modo esauriente a tutte le nostre domande, ci hanno accompagnato in cortile
dove era parcheggiata la loro macchina , ci hanno fatto vedere tutti i dispositivi
della nuovissima vettura compreso un pannello che loro chiamano scherzosamente
“albero di natale” perché si illumina, ci hanno permesso di entrare due alla
volta nell’abitacolo e abbiamo preso
posto su sedili di plastica duri realizzati così per essere facilmente puliti
in caso di perdita di sangue o altro.
Successivamente
ci hanno salutato perché dovevano tornare in servizio e noi li abbiamo
caldamente ringraziati per la loro disponibilità e abbiamo accettato di buon
grado i gadget che ci hanno regalato.
Una volta
risaliti in aula abbiamo riflettuto su ciò che avevamo capito e abbiamo
realizzato che non sempre atti scorretti possono definirsi “bullismo” in quanto
con questo termine si definiscono le azioni aggressive o i comportamenti di
prepotenza e offesa compiuti di proposito e in modo ricorrente da una o più
persone e che in alcuni casi può
trattarsi di litigi o scherzi, magari un po’ pesanti e ci siamo messi alla
prova compilando questo questionario.
HAI CAPITO LA DIFFERENZA?
INDICA CON UNA CROCETTA LA SCELTA CORRETTA SECONDO
QUESTA LEGENDA:
S= scherzo L
= litigio B = bullismo
S L B
F. quando
litiga con un compagno non riesce a spiegarsi a parole e passa subito alle
mani.
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M. ruba dallo
zaino ogni giorno la merenda a R. e gli dice che lo picchierà se parla.
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Il primo giorno
di scuola un bambino della quarta va da uno di prima e gli prende la merenda.
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E., più basso
degli altri alunni, non viene mai chiamato a giocare nella squadra. IL Prof.
lo inserisce in squadra, ma nessuno gli passa mai la palla.
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D. e P. non
vogliono giocare con B. Lei allora scarabocchia i loro disegni.
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Un alunno tutti
i giorni ottiene un euro da un compagno dietro minacce fisiche.
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M. è amico di
F. e spesso si prendono in giro.
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M. è la più
brava della classe. Prende regolarmente in giro N. perché non ha bei voti.
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V. ha nascosto
l’astuccio di G. Alla fine dell’ora glielo restituisce.
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R. ha messo l’apparecchio
per i denti. D. ogni giorno lo prende in giro con nomignoli offensivi. Gli
altri ridono e qualcuno lo schernisce come fa il compagno. R. piange spesso.
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M. è un bambino
ordinato. Gli amici , ogni tanto, ne inventano una : sporcano con il gesso il
grembiule, mettono in disordine i suoi colori….M. si arrabbia, ma poi ride
anche lui.
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L. dice in giro
che M. puzza e che nessuno deve esserle amica.
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T. ha
telefonato a G. per dirle che le piace e fissare un appuntamento. G.,
curioso, si presenta ma non vede nessuno. T., nascosta, ride insieme alle sue
amiche.
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E.,P. e G. sono
appassionati di wrestling e picchiano altri ragazzi durante l’intervallo.
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Ci siamo inoltre domandati :
E’ giusto aiutare un bullo?
Che cosa vorremmo fare?
Cosa ci sembra più vicino al nostro modo di essere ?
Abbiamo pensato di numerare queste varie
proposte in ordine di importanza per noi.
DI FRONTE AL BULLO VORREI……………..
⃝ Rispondere con una battutaccia cattiva.
⃝ Rispondere
in maniera simpatica alle sue offese prendendo le sue cattive maniere solo come scherzi.
⃝ Offrirgli la merenda spontaneamente.
⃝ Provare
a chiedergli, più volte, perché si comporta da prepotente, anche se risponde in
malo modo.
⃝ Fargli
ripagare i danni: chiedere scusa, restituire il denaro tolto, ridipingere le
pareti della scuola che ha danneggiato con scritte e insulti….
⃝ Invitarlo a
fare un’attività sportiva con me.
⃝
Chiedergli che cosa gli piace, quali sono i suoi
interessi, se ha bisogno di aiuto per i compiti……………
Proviamo a
immaginare che cosa succederà al bullo in seguito alle nostre scelte!!!!!!!!!!!
E per finire
questo nostro piccolo lavoro abbiamo pensato di scrivere questa poesia con l’augurio
che possa aiutare tutti a sentirsi a posto con se stessi. E per capire meglio
il valore che vogliamo trasmettere potremmo leggerla con un ritmo RAP.
DAVANTI A UN BULLO
Se un bullo stai
per incontrare,
cambia strada e
lascialo stare.
Lui è un
ragazzaccio
che vuol farti
diventare il suo straccio.
Quando il bullo
vuol provocarti
fai finta di
niente e cerca di allontanarti.
Lui si comporta
da prepotente ,
pensa di
essere molto attraente
quando fa
volutamente male alla gente.
Tu non lasciarti
influenzare
e corri dai
“grandi” per farti aiutare.
Non ti devi
vergognare
se ai “ grandi”
vai a raccontare
le minacce che lo
sbruffone ti impone
perché certamente
qualcuno gli darà la giusta punizione.
Non sei una spia
,
ma un ragazzo che
vuol percorrere liberamente la sua via.
Fagli capire che
di lui non hai paura,
fai tu il primo
passo,
abbraccialo e
aiutalo
della sua vita a
prendersi cura.
Poesia inventata
dagli alunni della classe IV A del plesso “ A. Persia” dell’Istituto
Comprensivo “ Mazzini /Fermi” di Avezzano ( AQ)
ALCUNI DISEGNI DEGLI ALUNNI
LEZIONE CON I CARABINIERI DEL COMANDO DI AVEZZANO
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